Per migliorare la forma del naso si può ricorrere a un intervento di chirurgia plastica (la rinoplastica).
Con questo intervento, agendo sulle strutture ossee e cartilaginee che sostengono la pelle del naso, se ne modella la forma per ottenere il risultato che meglio si adatta al viso di chi lo richiede.
Ritengo che un attento colloquio con il chirurgo prescelto debba precedere l’intervento di rinoplastica: è mia abitudine descriverne i dettagli tecnici, dopo simulazione dei possibili risultati ottenibili (simulazione con apposito programma digitale) a partire da un determinato tipo di naso.
Solitamente chi richiede una rinoplastica lo fa nel caso in cui il naso sia troppo “grande” (cioè non proporzionato alle dimensioni del volto); quando presenta una gobba sul dorso; se la punta è troppo larga e grossa o se tende verso il basso, oppure quando si piega verso il labbro con il sorriso; quando le narici sono troppo grandi. In caso di alterata forma del naso conseguente ad un trauma, con l’intervento di rinoplastica si può ottenere il ripristino del suo aspetto soprattutto se crea problemi di respirazione.
Se alle deformità esterne del naso è associata una deviazione del setto, l’intervento da eseguire è definito Rinosettoplastica e associa all’intervento di estetica un intervento funzionale che permette il miglioramento della respirazione per via nasale.
Le tecniche chirurgiche sono sostanzialmente due: la cosiddetta tecnica “chiusa” (tradizionale) e la tecnica open. La prima agisce attraverso incisioni effettuate esclusivamente all’interno del naso. La seconda si avvale di una piccola incisione a livello della columella (struttura che fa parte del naso e che è posta tra le due narici, al di sopra del labbro): così il chirurgo “scappuccia” il naso partendo dalla punta, potendo avere una migliore visione delle strutture che deve modificare. A termine intervento l’incisione sarà suturata: a guarigione completa il risultato renderà praticamente invisibile questa via di accesso.
Nelle mani di un chirurgo plastico esperto l’intervento di rinoplastica non presenta gravi rischi di complicanze.
Ad una prima visita iniziale, nel corso della quale se il paziente dimostra di essere interessato all’intervento vengono effettuate delle fotografie del viso (naso), segue una seconda (se si è deciso di eseguire l’intervento) per decidere i dettagli dell’intervento, fornire la lista degli esami pre-operatori, discutere i possibili risultati raggiungibili ed esaminare l’elaborazione delle fotografie precedentemente ottenute alla simulazione grafica al computer.
Una volta concordato l’intervento, sarà effettuata la valutazione del paziente da parte dell’Anestesista. In effetti, la rino/settoplastica, nella quasi totalità dei casi è eseguita in anestesia generale (di solito con una notte di degenza) ed è indispensabile un incontro preliminare con detto specialista.
La dimissione dalla clinica avviene abitualmente il giorno successivo a quello dell’intervento.
Il decorso postoperatorio non presenta particolari problematiche.
Si dovrà indossare un archetto posto sul naso per sette giorni; il dolore post-operatorio è di lieve entità e, comunque facilmente controllabile con gli antidolorifici indicati dal chirurgo. I tamponi nasali, utilizzati solo nel caso di un intervento eseguito sul setto nasale per motivi funzionali (miglioramento della respirazione attraverso il naso), possono essere causa di fastidio che si risolverà con la rimozione degli stessi.
Il gonfiore dei tessuti posti intorno al naso (in particolare gli occhi) è incostante per entità e si risolve solitamente in due-tre giorni. Con il chirurgo si decideranno le norme da seguire nelle fasi successive della convalescenza, in particolare per quanto riguarda indossare occhiali, l’esposizione al sole o a lampade abbronzanti, come pure fare sauna e/o bagno turco.
I risultati della rinoplastica raggiungono una forma definitiva dopo circa un mese dall’intervento, mantenendola negli anni a venire.